Gli Apparecchi Acustici



Il termine protesi uditive comprende tutti i dispositivi che la tecnologia mette a disposizione per aiutare chi ha problemi di udito. Per cui oltre alle protesi acustiche anche gli impianti cocleari o le protesi impiantabili.

Protesi acustiche tradizionali

Sino a pochi anni orsono le protesi erano disponibili solo versione tradizionale e cioè potevano essere adattate alle esigenze del paziente unicamente tramite la rotella del volume e due o tre trimmers che variavano la resa acustica. Inoltre una protesi tradizionale à analogica e non prevede curve non lineari di amplificazione, due o più canali indipendenti di elaborazione sonora, circuiti digitali, programmabilità e flessibilità alle esigenze del paziente. Perciò l'utilizzo di questi apparecchi, poco flessibili alle esigenze di ascolto del paziente, rimane ristretto a pochi casi come le sordità trasmissive o in paesi in via di sviluppo dove il contenimento dei costi rimane l'esigenza primaria. Comunque anche con una protesi tradizionale ben adattata à possibile raggiungere buoni risultati di ascolto. Attualmente le protesi tradizionali vengono impiegate per le applicazioni a totale carico delle ASL a quei pazienti che decidono di non utilizzare protesi più evolute tramite l'opzione riconducibilità.
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Protesi acustiche digitalmente programmabili

Le tecnologie digitali applicate alle protesi tradizionali hanno dato vita negli anni à90 agli apparecchi digitalmente programmabili con circuiti di elaborazione sonora tradizionali (microfono, amplificatore, ricevitore) regolabili tramite un computer esterno. Cosi facendo il tecnico audioprotesista è in grado di adattare l'elaborazione sonora alle esigenze dell'utente via computer tramite una decina di controlli. I digitalmente programmabili sono apparecchi che, comunque, di "tradizionale" hanno molto poco. I circuiti elettronici sono stati completamente riprogettati applicando i più recenti ritrovati come amplificatori non lineari, compressione WDRC ad ampia dinamica, ricevitori a bassa distorsione in classe D, microfoni ultradirettivi e, contemporaneamente, riducendo le dimensioni sia nei retroauricolari che negli endoauricolari disponibili anche in versione pretimpanica "a scomparsa" nel condotto.
Le digitalmente programmabili risultano preferibili alle protesi tradizionali per i seguenti motivi:
- sono bene adattabili alle esigenze di ascolto del paziente;
- in caso di variazione del livello di sordità possono, entro certi limiti, essere riprogrammate per le nuove esigenze di udito;
- la qualità sonora à più fedele rispetto agli apparecchi tradizionali;
- gamma di applicazione: tutte le sordità di livello lieve, medio, grave e profondo;
- modelli di protesi disponibili: retroauricolare, endoauricolare e peritimpanico.
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Protesi digitali di base

Con il digitale si è inaugurata (finalmente) un nuova filosofia di approccio all'utente: prima l'utente era costretto ad adattarsi all'ausilio acustico; infatti ancora oggi le protesi tradizionali consentono un margine di regolazione limitato, spesso non adeguato alle esigenze del soggetto ipoacusico. Con le protesi digitali, o meglio con i computer acustici come andrebbero chiamati, è la protesi che può adattarsi alle esigenze dell'utente. Con questo tipo di ausilio è possibile intervenire su 15, 20 anche 30 parametri diversi che definiscono modalità e tipo di elaborazione sonora da inviare all'orecchio dell'utente. La protesi digitale si definisce computer acustico perchè è un vero computer miniaturizzato nelle dimensioni di un retroauricolare o addirittura di un endoauricolare; i suoni captati dal microfono vengono elaborati digitalmente da un microprocessore e quindi ritrasformati in suono e inviati al timpano. La tecnologia digitale richiede grandi investimenti: sono disponibili le protesi digitali delle principali case produttrici di audioprotesi come Oticon, GN Resound, Phonak, Widex. L'applicazione del digitale richiede, però, una profonda preparazione tecnica e audiologica del personale che effettua l'applicazione senza la quale si rischia di vanificare le potenzialità offerte dalla tecnologia. In sintesi queste le prerogative delle protesi digitali: - massima adattabilità alle esigenze audiologiche dell'utente;
- massima qualità di riproduzione sonora e completa riprogrammabilità con nuove versioni di software;
- gamma di applicazione per tutte le sordità: da livello lieve, medio, grave e profondo;
- modelli di protesi disponibili: tutti, retroauricolare, endoauricolare e peritimpanico.

Nei paesi più avanzati come il nostro, la diffusione delle protesi digitali hanno oramai determinato la quasi totale estinzione degli apparecchi tradizionali e digitalmente programmabili.
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Protesi digitali super

Dal 2001 sono disponibili protesi digitali dalla terza generazione, dette anche super. Cosa si intende per terza generazione? La differenza rispetto agli apparecchi di base riguarda alcune funzionalità offerte della tecnologia digitale che consentono: 1. un migliore e più confortevole utilizzo dell'apparecchio. 2. un più raffinato adattamento alle esigenze di vita del paziente. Per quanto riguarda il punto 1 Gli apparecchi digitali super offrono il controllo permanente automatico e adattativo dell'effetto Larsen (il fischio acuto della protesi) che consente di ridurre o eliminare uno dei più fastidiosi inconvenienti degli apparecchi di potenza e di migliorare le possibilità di applicazione. Inoltre il controllo del fischio consente di utilizzare inserti auricolari aperti o ventilati aumentando il confort di uso specialmente di chi inizia ad utilizzare gli apparecchi acustici. Negli apparecchi digitali super à presente un dispositivo digitale in grado di individuare la presenza della voce e di adattare di conseguenza le modalità di amplificazione dell'apparecchio. Ciò consente di migliorare la comprensione della voce nel rumore e di ridurre la sovrastimolazione acustica in assenza di parlato. Questa ultima possibilità à particolarmente importante per ridurre l'affaticamento acustico nei bambini che notoriamente frequentano ambienti molto rumorosi. Per quanto riguarda il punto 2 Un apparecchio digitale della terza generazione può e deve essere regolato non solo sulla base dei referti audiometrici classici (audiometria, vocale, impedenzometria, ecc.) ma anche sulle capacità di elaborazione dei suoni del paziente. Per fare un esempio un professionista, con vita sociale e lavorativa dinamica e basata sui contatti interpersonali avrà una capacità e una esigenza di elaborazione dei suoni diversa da un'altra persona che, a parità di perdita uditiva, svolge un lavoro ripetitivo con pochi contatti sociali. E' proprio dall'analisi dello stile di vita e dall'età oltre che dai dati audiometrici tradizionali, che il software dei digitali super propone un tipo di regolazione che potrà essere di amplificazione lineare oppure non lineare con caratteristiche di adattamento veloce o lento. Questo tipo di adattamento basato sulle esigenze di vita e sulle prestazioni di ascolto del paziente rappresenta la nuova frontiera della terapia audioprotesica.
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Protesi per sordità infantili

Nell'applicazione infantile va tenuto conto di alcuni aspetti importanti:
- la qualità della protesi deve essere ottimale (quindi consiglio digitali super) in quanto il bambino deve essere messo in grado di sfruttare al massimo la stimolazione sonora e quindi di apprendere al meglio il linguaggio e gli insegnamenti scolastici;
- la protesi deve disporre di un sistema anti fischio digitale adattativo, indispensabile nei bambini di pochi mesi che ancora non si sorreggono in piedi e nelle sordità gravi;
- preferibili protesi non lineari per evitare eccessi di amplificazione dei suoni forti e aumentare la sensibilità dei suoni deboli (ad es. delle consonanti);
- sconsigliabili le protesi endoauricolari prima dei 6-8 anni;
- indispensabili alcuni accessori come: sistema di trasmissione FM microlink, coperchietto porta pila di sicurezza, rotellina volume disinseribile, colorazioni vivaci e attraenti per il bambino.
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Protesi per sordità gravi e profonde

La comparsa alla fine del 2001 di protesi digitali di terza generazione di potenza ha consentito di estendere i benefici della tecnologia digitale anche alle perdite gravi e profonde. Studi scientifici indipendenti concordano nella supremazia in termini di qualità e di soddisfazione di ascolto per bambini e adulti che hanno sostituito le vecchie protesi tradizionali con quelle digitali. Le persone che hanno dimostrato di non gradire il passaggio da protesi tradizionale a digitale sono pazienti di età avanzata con un lungo utilizzo (20-30 anni) di protesi tradizionali lineari. Da non dimenticare che le protesi tradizionali utilizzano una modalità di amplificazione lineare che assegna un valore costante di amplificazione per suoni deboli o forti che siano; le digitali invece sono non lineari (anche se possono funzionare in linearità) e cioè cercano di comprimere il suono nella gamma uditiva sfruttabile dal paziente per migliorare confort e prestazioni di ascolto. Inoltre possono avere caratteristiche di compressione veloce o lento.
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Accessori per migliorare l'ascolto protesico nei bambini e adulti

Le scuole sono sempre un luogo molto movimentato e rumoroso, un questo contesto il bambino portatore di apparecchio acustico può rimanere disturbato e incapace di distinguere correttamente le voci. Per ovviare a questo problema dal 1997 à disponibile il Microlink che tramite un sistema di trasmissione FM senza fili collega le protesi del bambino a un microfono indossato dalla maestra. Ciò consente di sopprimere il rumore di fondo e di migliorare il rapporto segnale/rumore sino a 20 dB. L'uso del Microlink à assolutamente consigliabile per tutti i bambini e ragazzi con sordità gravi e profonde dall'asilo all'università!
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Metodi di regolazione della protesi acustica

La grande possibilità di regolazione delle moderne protesi digitali richiede delle procedure di regolazione studiate proprio per esaltare le possibilità di queste protesi. Per la regolazione delle protesi si utilizzano software dedicati che, utilizzando i dati audiologici del paziente e le sue abitudini di ascolto, suggeriscono all'audioprotesista la regolazione di partenza dell'apparecchio. Il software richiede anche alcuni dati importanti come l'età del paziente, l'attitudine all'ascolto di gruppo e molti altre informazioni che sino a pochi anni orsono erano ignorati!
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Metodi di verifica della resa protesica nei bambini e negli adulti

La verifica della resa protesica à un momento fondamentale nella terapia protesico riabilitativa di adulti e bambini. I bambini richiedono tecniche di verifiche specifiche che variano in funzione dell'età. Contrariamente a quanto si possa credere, la verifica nei bambini più piccoli (3-6 mesi) à più semplice in quanto à possibile sfruttare i frequenti momenti di sonno per effettuare le prove. I test infantili includono:
1. RECD o meglio guadagno di inserzione. Consiste nella misura dell'amplificazione erogata dall'apparecchi acustico a livello del timpano. Si utilizza allo scopo un sottilissimo tubicino sonda, la prova richiede circa 1 minuto per orecchio e non à assolutamente dolorosa.
2. audiometria comportamentale con strumenti sonori. Le prove vengono ripetute senza e con l'apparecchio acustico. viene valutato il guadagno funzionale della protesi. La misura à meno precisa del guadagno di inserzione che à sempre da preferirsi (se il bambino collabora).
3. valutazione delle risposte alle stimolazioni ambientali. I genitori possono aiutare molto nella regolazione dell'apparecchio acustico riferendo le risposte del bambino ai suoni e rumori della vita famigliare.
4. valutazione della resa della riabilitazione logopedica. La collaborazione tra audioprotesista e logopedista deve essere stretta e continuativa in quanto gli esercizi logopedici possono essere anche un ottimo strumento di verifica della resa protesica.
5. compilazione di questionari per genitori e bambini in età scolare. Questi consentono la valutazione soggettiva dei benefici protesici nella vita di tutti i giorni. Le risposte dei questionari rappresentano pure una fotografia della soddisfazione d'uso.

I bambini dall'età di 3 - 5 anni sono in grado di svolgere le prove di audiometria vocale che vengono utilizzate per valutare i pazienti adulti. Il materiale e le modalità di esecuzione dei test sono ovviamente semplificate e adeguate a suscitare interesse e partecipazione nei bambini. Nei pazienti adulti la verifica della resa protesica comprende:
1. guadagno di inserzione. Consiste nella misura dell'amplificazione erogata dall'apparecchi acustico a livello del timpano. Si utilizza allo scopo un sottilissimo tubicino sonda, la prova richiede circa 1 minuto per orecchio e non à assolutamente dolorosa.
2. audiometria vocale con e senza competizione. Le prove vengono ripetute senza e con l'apparecchio acustico. Viene valutata la capacità di intendere parole e frasi di uso comune. Questa prova fornisce anche il guadagno funzionale della protesi.
3. compilazione di questionari. Questi consentono la valutazione soggettiva dei benefici protesici nella vita di tutti i giorni. Le risposte dei questionari rappresentano pure una fotografia della soddisfazione d'uso.
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Protesi endoauricolari o retroauricolari?

Gli endoauricolari possono essere oggi impiegati in tutte le sordità con esclusione di quelle profonde. Non bisogna però dimenticare che gli endoauricolari sono di costituzione meno robusti (sono sempre apparecchi realizzati in pezzo unico a differenza dei retro prodotti in serie di decine o centinaia di migliaia) e comunque più soggetti a manutenzione periodica. Per questo motivo à indispensabile rispettare le seguenti regole:
- rivolgersi esclusivamente verso protesi endoauricolari prodotte da case leader del settore che adottino metodologie rigorose di qualità e affidabilità e che abbiano affrontato e risolto su produzioni di decine o centinaia di migliaia di pezzi gli inconvenienti delle produzioni artigianali;
- preferire protesi con paracerume tipo wax buster comunque pulibile dal paziente stesso;
- la manutenzione à più frequente e impegnativa rispetto a un apparecchio retroauricolare, per questo motivo l'applicazione di queste protesi non à consigliabile nei bambini di età inferiore ai 6-8 anni;
- il processo di adattamento può essere più lungo e richiede la collaborazione attiva del paziente, anche per questo motivo l'applicazione di queste protesi non à consigliabile nei bambini di età inferiore ai 6-8 anni.
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Impianti cocleari


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Protesi acustica o impianto cocleare?

Non è possibile dare una risposta univoca a questa domanda. La scelta tra questi ausili deve essere presa con il consiglio del medico specialista in implantologia, della logopedista e dell'audioprotesista. Esistono comunque alcuni punti inderogabili:
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Protesi per sordità trasmissive


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Protesi impiantabili per sordità neurosensoriali


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Protesi usa e getta

Sono le cenerentole del settore audiologico. In genere appaiono sul mercato cariche di speranze ma spariscono dopo pochi mesi. L'insuccesso deriva dalla constatazione che gli apparecchi acustici devono essere adattati perfettamente alle esigenze del paziente, cosa non attuabile con una protesi standard usa e getta!
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