L'ipoacusia
Brevi cenni
Quando percepiamo un messaggio sonoro, le onde meccaniche-acustiche, captate
dal padiglione auricolare e convogliate lungo il condotto uditivo esterno,
mettono in vibrazione la membrana del timpano e la catena degli ossicini a
questa collegata. L'ultimo degli ossicini, la staffa, trasmette la
vibrazione ai liquidi dell'orecchio interno e, tramite questi, la vibrazione
giunge a stimolare le cellule cigliate, recettori posti nella coclea
(orecchio interno).
Le cellule cigliate trasformano lo stimolo meccanico acustico in un segnale
bioelettrico che, viaggiando lungo il nervo e le vie acustiche centrali,
giunge a livello della corteccia cerebrale dove il segnale sonoro viene
percepito attivamente.
Questi recettori sono fondamentali per la percezione uditiva, in quanto non
possiedono capacità rigenerativa dopo un danno acuto o una degenerazione
progressiva, con conseguenti alterazioni irreversibili e permanenti.
Con il termine di ipoacusia si definisce qualunque riduzione della capacità
uditiva, indipendentemente dalle caratteristiche o dal grado di severità.
L'ipoacusia può essere monolaterale o bilaterale, ed in tal caso simmetrica
o asimmetrica a seconda della diversa espressione nei due lati.
Una riduzione dell'udito, dovuta ad alterazioni a livello del condotto
uditivo, del timpano o della catena degli ossicini, viene definita ipoacusia
di trasmissione. In questo caso, anche se l'orecchio interno (coclea) è
funzionante ed in grado di trasformare i suoni ricevuti in segnali
bioelettrici comprensibili per il cervello, viene a mancare un importante
meccanismo di amplificazione, necessario per superare l'impedenza tra l'aria
ed i liquidi dell'orecchio interno. Questo tipo di ipoacusia, che non è mai
totale, è caratterizzata solo da una perdita di amplificazione che si può
risolvere con una correzione chirurgica (4).
Quando la patologia responsabile della sordità interessa strutture incapaci
di rigenerazione, quali la coclea o il nervo acustico, l'ipoacusia viene
definita neurosensoriale ed è irreversibile(5).
L'ipoacusia neurosensoriale può; essere acquisita o congenita. Le possibili
cause acquisite includono: rumore intenso, infezioni virali (rosolia,
parotite epidemica acuta, influenza), meningite, farmaci ototossici
(antibiotici aminoglicosidici, chemioterapici come il cisplatino, salicilati
ad alte dosi, diuretici dell'ansa), fratture dell'osso temporale, malattie
autoimmuni, malattia di Mènière, otosclerosi cocleare e sclerosi senile.
La presbiacusia, ovvero la riduzione dell'udito associata all'avanzare
dell'età;, è la più comune causa di deficit uditivo neurosensoriale
nell'adulto. Anche una predisposizione genetica, da sola o insieme a fattori
ambientali, può essere responsabile dei disturbi uditivi. Le più comuni
cause di sordità tra i bambini(33-50%) sono congenite, dovute ad un'eredità
recessiva legata al cromosoma X. Possono essere dovute anche al fallimento
di un normale sviluppo intrauterino dell'orecchio interno in seguito ad
infezioni contratte dalla madre (per es. sifilide o infezione da
citomegalovirus) (6).
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